L'artrite reumatoide è una malattia autoimmune, causa infiammazione della sinovia nelle articolazioni.
Inizialmente, di solito colpisce le giunture più piccole, mani e piedi.
Progredendo, si estende ai polsi, ginocchia, caviglie, gomiti, anche e spalle, solitamente in modo simmetrico, ad entrambe le parti, destra e sinistra (un modo per i medici di differenziare l'a.r. da altre forme di artrite, come l'osteoartrite).
COSA ACCADE NEL SISTEMA IMMUNITARIO: Il sistema immunitario normalmente identifica e distrugge sostanze estranee nel corpo, come virus e batteri ma in una malattia autoimmune non funziona correttamente. Scambia le cellule del corpo per invasori, quindi attacca cellule e organi sani anziché patogeni inviando erroneamente l'infiammazione al tessuto sano.
Per capire meglio come si sviluppa questo processo, una piccola spiegazione di come funziona una normale articolazione.
Una giuntura è l'incontro tra due o più ossa ed è circondata dalla sinovia.
La cartilagine è una superficie molto liscia e scivolosa, ricopre le estremità delle ossa, consentendogli di muoversi
liberamente l'una contro l'altra quasi senza attriti. La sinovia ha il compito di generare una piccola quantità di liquido
sinoviale (alimento della cartilagine) e di lubrificare l'articolazione. Ha uno strato esterno duro chiamato capsula
articolare; insieme ai legamenti, tiene la giuntura in posizione ferma se le ossa si muovono troppo. I tendini ancorano i
muscoli alle ossa.
Cosa succede in una articolazione colpita da artrite reumatoide?
La conseguenza è analoga all'infiammazione di un taglio o ferita infetta (diventa rosso per un aumento del flusso di sangue,
si gonfia, è più calda, produce più liquidi e fa male).
Nell'a.r. avviene una maggiore produzione di sinovia con gli stessi effetti e distrugge cartilagine ed osso, i tendini, i
legamenti si indeboliscono diventando instabili. Alla fine, la cartilagine articolare potrebbe cominciare ad erodere. Ciò porta alla distruzione della giuntura, causando deformità e perdita di funzione.
La malattia si manifesta soprattutto nelle donne e viene spesso diagnosticata in età superiore ai 40 anni.
Tuttavia, spesso colpisce i giovani, compresi adolescenti e bambini prendendo il nome di artrite reumatoide giovanile.
LA PATOLOGIA PUò INTERESSARE anche la pelle, gli occhi, i polmoni, il cuore, i reni, ghiandole salivari, il tessuto nervoso, midollo osseo ed i Vasi sanguigni ED AUMENTA IL RISCHIO DI SVILUPPARE
- Osteoporosi;
- Noduli reumatoidi;
- Essere soggetti alle infezioni;
- Sindrome del tunnel carpale;
- Problemi di cuore;
- Malattie polmonari;
- Linfomi.
- Altre malattiedel sistema immunitario: sindrome di Sjogren, diabete, celiachia, tiroidite
Segni e sintomi variano da persona a persona, da lievi a gravi e possono alternarsi a periodi di remissione ad altamente attivi. Rimane però una malattia cronica.
E' importante una diagnosi veloce perchè il trattamento precoce può ritardare gravi danni articolari.
Test del sangue, (tra i più comuni, anemia, fattore reumatoide, Anti-CCP, ves, pcr, sedimentazione degli eritrociti e raggix) aiutano il medico a valutare quanto velocemente la malattia sta camminando e permetterà al reumatologo il miglior trattamento per te per impedire di creare danni alle ossa.
Esercizi regolari a basso impatto e camminare possono aumentare la forza muscolare.
Ciò migliorerà la salute generale.
La medicina ancora non sa quale è la componente scatenante. Sono stati valutati possibili fattori:
- Il sesso, le donne hanno maggior rischi;
- Età, tra i 40 ed i 60 anni;
- Storia famigliare genetica;
- Il fumo di sigaretta;
- Esposizioni ambientali con amianto o silice;
- Obesità;
- Mangiare molta carne rossa.
Le persone per lungo tempo vedevano questa patologia come una delle più disabilitanti.
La buona notizia è che le prospettive sono notevolmente migliorate per molte persone ed anche se rimane una malattia grave, i progressi nel campo medico hanno la possibilità di rallentarla e nel migliore dei casi fermarla.
I reumatologi ora hanno a disposizione molti nuovi trattamenti che mirano a diminuire l'infiammazione.
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